Bonus Baby Sitter 2025: come funziona e come richiederlo

⚠️ Attenzione: Il Bonus Baby Sitter 2025 NON è stato approvato

Questo articolo si riferisce alla proposta iniziale della misura, non più attiva. Il Governo non ha incluso il Bonus Baby Sitter nella Legge di Bilancio 2025.

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Cos’è il Bonus baby sitter 2025

Il Bonus baby sitter 2025 è un sostegno economico destinato alle famiglie con bambini fino a 12 mesi di età, nato con l’obiettivo di aiutare i neo-genitori a far fronte alle spese per l’assistenza dei figli. Presentato come proposta nella Legge di Bilancio 2025, potrebbe rappresentare un aiuto concreto per favorire il rientro al lavoro, soprattutto delle madri, e garantire un supporto nell’organizzazione familiare durante il delicato primo anno di vita del bambino.

Se la misura verrà approvata, l’INPS erogherà un contributo di 200 euro mensili per un massimo di 12 mesi. Tali somme non verranno accreditate in contanti, bensì attraverso voucher, utilizzabili per pagare babysitter o servizi educativi integrativi, come nidi familiari o spazi gioco per neonati. In totale, si potrebbe arrivare a un massimo di 2.400 euro per ogni figlio, a patto di rispettare i requisiti di reddito e di lavoro previsti.

Novità rispetto alle edizioni precedenti

In passato, un bonus babysitting era già stato introdotto in via straordinaria nel 2020, in piena emergenza Covid-19. Successivamente, non essendo più stato rifinanziato, le famiglie hanno dovuto fare affidamento su altre forme di sostegno come l’Assegno Unico e il Bonus asilo nido. La versione 2025 del Bonus baby sitter segna un ritorno di questa formula, ma con caratteristiche precise:

  • Focalizzazione sui primi 12 mesi di vita: a differenza delle misure emergenziali, ora si mira solo ai neonati, considerati la fascia più critica per il rientro al lavoro dei genitori.
  • Durata prolungata: anziché un supporto di pochi mesi, il nuovo bonus coprirebbe fino a un anno, fornendo un contributo mensile costante.
  • ISEE e doppio genitore occupato: il legislatore vuole privilegiare le famiglie con reddito medio-basso e in cui entrambi i genitori siano effettivamente impegnati in un’attività lavorativa.

L’erogazione dovrebbe iniziare entro il 2025, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle disposizioni attuative e l’adeguamento dei sistemi informatici INPS. È prevedibile una partenza effettiva tra marzo e aprile 2025, ma ciò dipenderà dalla tempistica dei decreti attuativi.

A chi spetta e requisiti di accesso

Il Bonus baby sitter 2025, come delineato dal testo della proposta, spetta alle famiglie che rispettano alcuni criteri chiave:

  • Età del bambino: il figlio deve avere meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda o nel periodo di fruizione del beneficio. In caso di più neonati (gemelli o parti plurimi), il bonus può essere riconosciuto per ciascun bambino.
  • ISEE fino a 40.000 euro: è necessario disporre di un ISEE aggiornato per il 2025 che non superi la soglia indicata. Ciò richiede la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e l’inclusione del nuovo nato nel nucleo familiare.
  • Entrambi i genitori lavoratori: il nucleo familiare deve avere mamma e papà con rapporti di lavoro attivi (dipendenti, autonomi, professionisti, co.co.co, ecc.). Se uno dei due è disoccupato o inoccupato, il diritto al bonus decade.
  • Residenza in Italia: il genitore richiedente e il figlio devono essere residenti sul territorio nazionale. Per i cittadini extracomunitari, occorre un permesso di soggiorno valido.

Per evitare usi impropri, la normativa esclude il ricorso a babysitter che siano parenti conviventi. Allo stesso modo, è plausibile che il bonus non sia compatibile con periodi di congedo parentale retribuito o sussidi di disoccupazione percepiti da uno dei due genitori.

Importo e durata del beneficio

Il Bonus baby sitter 2025 offre un importo massimo di 200 euro al mese, erogato per 12 mesi consecutivi. In termini assoluti, una famiglia in possesso di tutti i requisiti può ricevere complessivamente fino a 2.400 euro per coprire i costi di una babysitter o di servizi affini. La durata effettiva dipende dall’effettivo utilizzo mensile: se in un determinato mese la spesa per il babysitting è inferiore a 200 euro, verrà coperto solo l’importo effettivamente dovuto.

La fruizione decorre solitamente dal mese di nascita del bambino (o da quando la misura diventa operativa) fino al compimento del primo anno. Se la domanda viene inoltrata in ritardo, si rischia di perdere alcune mensilità. In presenza di gemelli, la somma mensile potrebbe raddoppiare, purché entrambi i neonati rientrino nei parametri di legge. È inoltre possibile che le risorse siano soggette a un limite annuale di spesa: conviene, dunque, richiedere il bonus il prima possibile.

Bonus Baby Sitter 2025 – Infografica guida rapida
Infografica – Bonus Baby Sitter 2025: guida ai requisiti e alla domanda

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Come richiedere il Bonus baby sitter 2025

La procedura di domanda è affidata all’INPS. Una volta che la misura sarà confermata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale emanerà una circolare con le istruzioni operative. Ecco i principali step:

  1. Preparazione dell’ISEE: occorre presentare la DSU per il 2025, includendo il nuovo nato. L’INPS verificherà che l’indicatore ISEE non superi 40.000 euro.
  2. Accesso ai servizi online INPS: per inviare la richiesta, il genitore deve disporre di SPID, CIE o CNS. Chi preferisce può rivolgersi a un patronato.
  3. Compilazione del modulo dedicato: verrà aperta sul sito INPS una sezione “Bonus baby sitter 2025” da compilare telematicamente, dichiarando di rispettare le condizioni di lavoro e reddito.
  4. Registrazione al Libretto Famiglia: è lo strumento principale per accreditare i voucher. Il genitore si registra come “utilizzatore” e la babysitter come “prestatore”.
  5. Conferma dell’INPS: dopo i controlli, l’Istituto comunicherà l’esito. Se positivo, i voucher verranno accreditati mensilmente o in base alle prestazioni inserite.

In base alla bozza, le domande dovrebbero aprirsi entro marzo 2025, ma la data esatta potrà variare. Seguite il sito www.inps.it e i canali ufficiali per aggiornamenti.

Utilizzo del bonus: voucher e servizi coperti

I 200 euro mensili non verranno accreditati sotto forma di bonifico ma come voucher elettronici sul Libretto Famiglia. Per ogni ora di babysitting, il genitore dovrà registrare la prestazione, consentendo all’INPS di versare il compenso alla babysitter, comprensivo di contributi previdenziali. Ecco alcuni punti salienti:

  • Babysitter esterne: non sono ammessi pagamenti verso parenti conviventi. Chi accetta i voucher deve essere disposto a regolarizzare la collaborazione.
  • Servizi integrativi: in alternativa o in aggiunta alla babysitter tradizionale, si possono utilizzare i voucher per pagare micro-nidi, nidi familiari o centri d’infanzia rivolti a bambini sotto l’anno.
  • Compatibilità limitata: nella maggior parte dei casi, il Bonus baby sitter non si cumula con il Bonus asilo nido per lo stesso bambino nel medesimo periodo.
  • Comunicazione delle ore: il genitore deve inserire mensilmente sul portale INPS le ore usufruite, pena la perdita dei fondi non rendicontati.

In alcuni casi particolari, il bonus potrebbe essere erogato come rimborso diretto al genitore per le spese sostenute in strutture educative riconosciute: ciò dipenderà dalle istruzioni attuative che verranno emanate.

Scadenze e tempistiche

La norma potrebbe stabilire come data limite per la presentazione delle domande il 31 dicembre 2025, se il neonato è nato nello stesso anno. Se il bonus non viene richiesto entro i termini indicati, le famiglie rischiano di perdere il beneficio. Inoltre, ogni mese sarà necessario segnalare le prestazioni effettivamente svolte dalla babysitter o dal servizio convenzionato. Ritardare o omettere queste comunicazioni comporta la mancata fruizione delle somme spettanti.

Sebbene le date ufficiali non siano ancora fissate in maniera definitiva, si consiglia di seguire con costanza eventuali comunicazioni dell’INPS. Potrebbero esserci, infatti, finestre temporali specifiche oppure un tetto di fondi oltre il quale non sarà più possibile accedere all’agevolazione.

Consigli pratici ed errori da evitare

  • Agire tempestivamente: preparate l’ISEE non appena il bambino nasce, in modo da avere già i requisiti pronti quando si apriranno i termini di domanda.
  • Attenzione al congedo parentale: se uno dei genitori è ancora in congedo retribuito, il bonus potrebbe non essere concesso nello stesso periodo. Chiarite questo aspetto prima di inviare la richiesta.
  • Trasparenza con la babysitter: assicuratevi che chi vi aiuta sia regolarmente registrato e disposto a ricevere compensi tramite Libretto Famiglia. Pagamenti in nero o a parenti conviventi non sono ammessi.
  • Verifica mensile: inserite tutte le prestazioni sul portale INPS con puntualità. In caso di dubbi, rivolgetevi a un patronato per assistenza nella procedura.
  • Non superate i 40.000 euro di ISEE: se l’ISEE dovesse sforare questa soglia, non potrete più beneficiare del bonus. Monitorate sempre i redditi dell’intero nucleo familiare.

Un ulteriore suggerimento è quello di confrontarsi con altri benefici come l’Assegno Unico e il Bonus asilo nido, valutando l’opzione più adatta alle esigenze della famiglia. Per alcuni genitori, l’asilo nido potrebbe risultare più vantaggioso; per altri, la babysitter a domicilio può rappresentare la soluzione ideale.

Misure integrative regionali e comunali

Oltre al Bonus baby sitter nazionale, alcune Regioni e Comuni hanno predisposto bandi e contributi specifici: ad esempio, voucher per babysitter o rimborsi di servizi rivolti alla prima infanzia. Prima di presentare la domanda, verificate presso il vostro Comune di residenza se esistono forme di sostegno aggiuntive, e chiedete se siano cumulabili. Talvolta, per evitare duplicazioni, gli enti locali potrebbero richiedere una dichiarazione che attesti la mancata percezione di altri bonus per la stessa finalità.

Fonti ufficiali e riferimenti normativi

Per approfondimenti e aggiornamenti, consultate:

Non appena la normativa sarà operativa, l’INPS pubblicherà una circolare contenente le istruzioni puntuali sulle procedure di domanda e sull’utilizzo del contributo.

Da quando sarà attivo il Bonus baby sitter 2025?

Si ipotizza che la misura diventi effettiva nel primo semestre 2025, forse a partire dal 1° marzo, ma occorrerà attendere la conferma ufficiale e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il bonus è compatibile con l’Assegno Unico?

Sì, in linea generale non dovrebbero esserci problemi di cumulo con l’Assegno Unico, poiché quest’ultimo è un sostegno globale al reddito familiare. L’importante è verificare che non si sovrapponga invece con il congedo parentale retribuito o con il Bonus asilo nido.

Cosa succede se uno dei genitori smette di lavorare durante i 12 mesi?

Se viene meno il requisito di entrambi i genitori occupati, il bonus potrebbe decadere per le mensilità successive. Sarà necessario comunicare tempestivamente all’INPS qualsiasi variazione in tal senso.

Posso pagare la nonna o la zia con questi voucher?

No, la legge esclude i familiari conviventi come prestatori di servizio retribuibili con i voucher. La babysitter deve essere una persona esterna, in regola dal punto di vista contributivo.

Che importo riceve effettivamente la babysitter per ora lavorata?

Generalmente, ogni voucher del Libretto Famiglia copre circa 8 euro netti per ora di lavoro, mentre la parte restante va a contributi e assicurazione. Il pagamento avviene direttamente dall’INPS al prestatore, senza passaggi di denaro contante.

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