Dimissioni Volontarie e Licenziamento: Guida Passo-Passo, Procedure e Diritti

(Nota: Guida aggiornata al 26 Aprile 2025. La normativa del lavoro è complessa e in evoluzione. Le informazioni qui riportate sono a scopo orientativo. Si consiglia sempre di verificare le fonti ufficiali e consultare un professionista – consulente del lavoro, avvocato, sindacato – per la propria situazione specifica.)

Introduzione

Affrontare la fine di un rapporto di lavoro, che sia per tua scelta (dimissioni) o per decisione altrui (licenziamento), può essere un momento complesso e stressante. Conoscere le procedure corrette, i tuoi diritti e doveri, le scadenze da rispettare e gli strumenti a tua disposizione è fondamentale per gestire la situazione nel modo migliore, tutelare i tuoi interessi economici e sapere come muoverti.

Questa guida pratica, aggiornata al 2025, ti accompagnerà passo passo attraverso le procedure italiane di dimissioni (volontarie e per giusta causa) e licenziamento (individuale e collettivo), con un linguaggio chiaro e accessibile. Vedremo come funzionano le dimissioni telematiche, cosa succede con il preavviso, quali sono i motivi validi per licenziare, come accedere all’indennità di disoccupazione NASpI e come impugnare un licenziamento se lo ritieni ingiusto. Troverai anche checklist pratiche e modelli utili.


1. Dimissioni Volontarie

1.1 Cosa Sono

Le dimissioni volontarie sono l’atto con cui tu, come lavoratore dipendente, decidi autonomamente di interrompere il rapporto di lavoro. Non hai bisogno del “permesso” del datore di lavoro, ma devi seguire delle regole precise.

1.2 Il Preavviso

Prima di comunicare le dimissioni, verifica il periodo di preavviso richiesto dal tuo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) o dal contratto individuale. Il preavviso è il tempo che deve passare tra la comunicazione delle dimissioni e il tuo ultimo giorno effettivo di lavoro.

  • A cosa serve? Dà tempo all’azienda di trovare un sostituto e a te di continuare a percepire lo stipendio.
  • Cosa succede se non lo rispetti? Se te ne vai prima della fine del preavviso (“dimissioni in tronco”) senza un motivo valido (come la giusta causa) o un accordo con l’azienda, il datore può trattenere dalla tua ultima busta paga/liquidazione un importo pari alla retribuzione dei giorni di preavviso non lavorati (indennità di mancato preavviso).
  • L’azienda può esonerarti? Sì, l’azienda può decidere di farti finire prima (“ti dispenso dal preavviso”). In questo caso, però, deve pagarti comunque l’indennità sostitutiva per il periodo di preavviso non lavorato.

È sempre consigliabile discutere la gestione del preavviso con l’azienda al momento delle dimissioni.

1.3 Procedura Telematica Obbligatoria

Dal 2016, per contrastare le “dimissioni in bianco”, le dimissioni volontarie nel settore privato vanno comunicate esclusivamente online tramite il portale del Ministero del Lavoro. La vecchia lettera cartacea non basta più (salvo eccezioni, vedi sotto).

Passaggi Chiave:

  1. Procurati SPID o CIE: Ti servono le credenziali digitali (SPID, Carta d’Identità Elettronica) per accedere al portale ministeriale.
  2. Accedi a Servizi Lavoro: Vai su servizi.lavoro.gov.it, accedi con SPID/CIE e cerca il servizio “Dimissioni Volontarie”.
  3. Compila il Modulo Online: Inserisci i tuoi dati, quelli del datore di lavoro e, importantissimo, la Data di Decorrenza. Questa è la data a partire dalla quale il rapporto cessa (cioè il giorno successivo al tuo ultimo giorno di lavoro effettivo, tenendo conto del preavviso).
  4. Invia e Salva Ricevuta: Invia il modulo. Il sistema genera una ricevuta con data certa e codice identificativo. Salvala! È la prova legale. La comunicazione arriva automaticamente via PEC all’azienda e all’Ispettorato del Lavoro.
  5. Comunicazione Informale (Consigliata): Anche se non obbligatoria, informa a voce o con una lettera di cortesia il tuo responsabile/HR.

Alternativa: Intermediari Abilitati

Se non hai SPID/CIE o hai difficoltà, puoi rivolgerti a:

  • Patronati
  • Organizzazioni Sindacali
  • Consulenti del Lavoro
  • Enti Bilaterali
  • Commissioni di Certificazione

Questi soggetti abilitati possono inviare le dimissioni telematiche per tuo conto (potrebbe essere richiesto un piccolo contributo o l’iscrizione).

1.4 Revoca delle Dimissioni (Ripensamento)

Hai inviato le dimissioni online ma hai cambiato idea? Puoi revocarle (annullarle) entro 7 giorni dalla data di invio, sempre tramite la stessa procedura telematica sul portale Servizi Lavoro. Se lo fai entro 7 giorni, le dimissioni sono come mai avvenute. Dopo 7 giorni, la revoca è possibile solo se il datore di lavoro è d’accordo.

1.5 Casi Particolari (Senza Procedura Telematica)

La procedura telematica NON si applica a:

  • Dimissioni durante il periodo di prova: Basta una comunicazione scritta semplice.
  • Lavoratori domestici (colf, badanti, baby-sitter): Usano la lettera tradizionale (raccomandata/PEC consigliata).
  • Lavoratrici madri / Lavoratori padri entro i primi 3 anni del bambino: Devono convalidare le dimissioni di persona presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) competente.
  • Risoluzioni consensuali avvenute in “sede protetta” (es. ITL, sindacati).
  • Dipendenti pubblici e lavoratori marittimi.
  • Contratti a tempo determinato: Tecnicamente non ci si può dimettere prima della scadenza, salvo giusta causa (che richiede comunque procedura telematica) o accordo consensuale con il datore. Dimettersi prima senza giusta causa può esporre a richieste di risarcimento danni.

2. Dimissioni per Giusta Causa

2.1 Cosa Sono e Quando

Sono dimissioni presentate dal lavoratore, ma motivate da un comportamento talmente grave del datore di lavoro da non permettere la continuazione del rapporto neanche per un giorno (art. 2119 c.c.).

Esempi Comuni:

  • Mancato pagamento ripetuto dello stipendio.
  • Mancato versamento dei contributi previdenziali.
  • Molestie sessuali o mobbing grave sul luogo di lavoro.
  • Demansionamento illegittimo e umiliante.
  • Richiesta di compiere atti illeciti.
  • Modifiche peggiorative delle condizioni di lavoro imposte senza valido motivo.

2.2 Conseguenze Chiave

Dimettersi per giusta causa ha vantaggi significativi rispetto alle dimissioni volontarie:

  • Nessun Preavviso: Puoi interrompere il rapporto immediatamente, senza penalità economiche.
  • Diritto alla NASpI: Hai diritto all’indennità di disoccupazione (se hai i requisiti contributivi), perché la perdita del lavoro è considerata involontaria.
  • Possibile Indennità Sostitutiva del Preavviso a tuo favore: In alcuni casi, potresti aver diritto a ricevere dal datore l’indennità pari al preavviso che ti sarebbe spettato se fossi stato licenziato.

2.3 Procedura Pratica

  1. Comunica i Motivi (Consigliato): Anche se non strettamente obbligatorio per la validità, invia una lettera formale (PEC o raccomandata A/R) al datore spiegando i gravi motivi che ti costringono alle dimissioni per giusta causa. Allega eventuali prove.
  2. Usa la Procedura Telematica: Devi comunque usare il portale Servizi Lavoro (servizi.lavoro.gov.it). Nel modulo online, seleziona l’opzione specifica “Dimissioni per giusta causa”.
  3. Indica Decorrenza Immediata: Come data di decorrenza, indica il giorno stesso o il giorno successivo.
  4. Presenta Domanda NASpI: Una volta cessato il rapporto, presenta domanda di NASpI all’INPS entro 68 giorni.

Attenzione: Il datore di lavoro potrebbe contestare la sussistenza della giusta causa. Se non viene riconosciuta (anche in sede giudiziale), le dimissioni potrebbero essere considerate “volontarie”, facendoti perdere il diritto alla NASpI e potenzialmente esponendoti al pagamento dell’indennità di mancato preavviso.


3. Licenziamento

3.1 Principi Generali

Il licenziamento è l’atto con cui il datore di lavoro interrompe il rapporto. In Italia, non è libero ma vincolato a regole precise:

  • Deve essere comunicato per iscritto (un licenziamento solo verbale è nullo).
  • Deve essere basato su una causa giustificata prevista dalla legge (non si può licenziare senza motivo).
  • La motivazione deve essere specificata nella lettera o fornita su richiesta del lavoratore.
  • Generalmente è dovuto il preavviso (o l’indennità sostitutiva), tranne nel caso di licenziamento per giusta causa.
  • Il lavoratore può impugnarlo se lo ritiene illegittimo, entro termini precisi (vedi Sezione 4.1).

3.2 Tipologie Principali

I motivi di licenziamento si dividono in categorie:

  • Licenziamento Disciplinare: Legato a una colpa del lavoratore.
    • Per Giusta Causa (GC): Colpa gravissima, senza preavviso.
    • Per Giustificato Motivo Soggettivo (GMS): Colpa significativa, ma con preavviso.
  • Licenziamento Economico: Legato a ragioni aziendali.
    • Per Giustificato Motivo Oggettivo (GMO): Riorganizzazione, crisi, soppressione posto (individuale).
    • Collettivo: Riduzione di personale su larga scala (5+ licenziamenti in 120 gg).
  • Licenziamento Nullo o Discriminatorio: Basato su motivi illeciti (razza, sesso, politica, ritorsione, maternità, ecc.) o intimato verbalmente. È sempre invalido.

3.3 Licenziamento per Giusta Causa (GC)

Cos’è

È il licenziamento “in tronco”, senza preavviso, dovuto a una mancanza gravissima del lavoratore che lede irrimediabilmente la fiducia e impedisce la prosecuzione del rapporto anche solo per un giorno.

Esempi: Furto, violenza, grave insubordinazione, danneggiamento volontario, falso in bilancio, abbandono pericoloso del posto.

Procedura Disciplinare (Art. 7 Statuto Lavoratori) – Obbligatoria

Prima di licenziare per GC (o GMS), il datore DEVE:

  1. Contestazione Scritta: Inviare una lettera dettagliata al lavoratore descrivendo i fatti contestati in modo specifico e tempestivo.
  2. Termine per Difesa: Concedere al lavoratore almeno 5 giorni (o il termine più lungo del CCNL) per presentare giustificazioni scritte o chiedere un’audizione orale (anche con assistenza sindacale).
  3. Valutazione Difese: Esaminare attentamente le eventuali giustificazioni fornite.
  4. Provvedimento Finale Scritto: Comunicare per iscritto la decisione (archiviazione, sanzione minore o licenziamento). La lettera di licenziamento deve richiamare i fatti contestati e motivare la decisione, specificando che è per giusta causa con effetto immediato.

Saltare questi passaggi rende il licenziamento illegittimo per vizio procedurale.

Conseguenze per il Lavoratore

  • Cessazione immediata, nessun preavviso né indennità sostitutiva.
  • Diritto alla NASpI (se ci sono i requisiti contributivi).
  • Possibilità di impugnare il licenziamento se si ritiene la causa insussistente o sproporzionata.

3.4 Licenziamento per Giustificato Motivo Soggettivo (GMS)

Cos’è

È un licenziamento disciplinare dovuto a un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali, ma meno grave della giusta causa. Richiede il preavviso.

Esempi: Scarso rendimento persistente e colpevole, reiterate assenze ingiustificate (dopo contestazioni), negligenza grave ma non estrema, violazione di norme aziendali.

Procedura Disciplinare

È identica a quella vista per la Giusta Causa (contestazione scritta, difesa, valutazione, provvedimento finale).

Conseguenze per il Lavoratore

  • Obbligo per il datore di concedere il preavviso (lavorato o pagato come indennità sostitutiva).
  • Diritto alla NASpI.
  • Possibilità di impugnare il licenziamento.

3.5 Licenziamento per Giustificato Motivo Oggettivo (GMO)

Cos’è

È il licenziamento “economico”, dovuto a ragioni aziendali (tecniche, organizzative, produttive) e non a colpe del lavoratore. Richiede il preavviso.

Esempi: Crisi aziendale con calo fatturato, cessazione di un ramo d’azienda, riorganizzazione con soppressione della mansione, automazione che rende superfluo il ruolo, chiusura della sede di lavoro.

Procedura

Non richiede la procedura disciplinare, ma:

  1. Verifica Impossibilità di Ricollocamento (Repechage): Il datore deve dimostrare di aver cercato (senza successo) di ricollocare il lavoratore in altre mansioni disponibili nell’organizzazione (anche inferiori, col consenso del lavoratore). Il licenziamento deve essere l’unica soluzione possibile.
  2. Comunicazione Scritta Motivata: Inviare la lettera di licenziamento specificando chiaramente la ragione oggettiva (es. “soppressione della posizione X a seguito di riorganizzazione del reparto Y”).
  3. Concessione Preavviso: Indicare il periodo di preavviso (lavorato o pagato come indennità sostitutiva).
  4. Adempimenti: Comunicazione di cessazione al Centro Impiego, pagamento spettanze finali e TFR.

Nota: La procedura di conciliazione preventiva obbligatoria presso l’ITL, che esisteva per alcune aziende, è stata generalmente abolita per i licenziamenti GMO individuali.

Conseguenze per il Lavoratore

  • Diritto al preavviso (o indennità sostitutiva).
  • Diritto alla NASpI.
  • Eventuale Diritto di Precedenza: Se l’azienda assume nuovamente per mansioni simili entro 6 mesi, il lavoratore licenziato per GMO potrebbe avere diritto a essere richiamato (se ne fa richiesta).
  • Possibilità di impugnare se si ritiene il motivo insussistente, pretestuoso o se non è stato tentato il repechage.

3.6 Licenziamento Collettivo

Quando si Applica

Scatta quando un’azienda con più di 15 dipendenti intende licenziare almeno 5 lavoratori nell’arco di 120 giorni nella stessa provincia, per motivi di riduzione, trasformazione o cessazione di attività (Legge 223/1991).

Procedura Sintetica (Complessa)

  1. Comunicazione ai Sindacati e ITL: L’azienda deve inviare una comunicazione dettagliata alle rappresentanze sindacali e all’autorità pubblica, spiegando motivi, numeri, tempi, eventuali misure sociali.
  2. Consultazione Sindacale (Fase Obbligatoria): Si apre un confronto (max 45 giorni, prorogabili) con i sindacati per cercare soluzioni alternative (CIGS, solidarietà, incentivi all’esodo volontario) o per concordare i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare e le misure di accompagnamento.
  3. Eventuale Fase Amministrativa: Se non c’è accordo sindacale, può seguire un ulteriore tentativo di mediazione presso l’ITL/Regione (max 30 giorni).
  4. Scelta dei Lavoratori: Se c’è accordo sindacale, si seguono i criteri pattuiti. Se non c’è accordo, l’azienda deve applicare i criteri legali (combinando esigenze tecnico-produttive, carichi di famiglia, anzianità di servizio) in modo non discriminatorio.
  5. Comunicazione Licenziamenti Individuali: Al termine della procedura, l’azienda invia le lettere di licenziamento individuali ai lavoratori scelti, rispettando il preavviso.

Violare questa procedura può rendere i licenziamenti illegittimi, con conseguenze economiche anche pesanti per l’azienda.

Tutele per il Lavoratore

  • Diritto al preavviso (o indennità).
  • Diritto alla NASpI.
  • Spesso, grazie agli accordi sindacali, possibilità di accedere a incentivi economici all’esodo o a percorsi di ricollocazione professionale (outplacement).
  • Possibilità di impugnare il licenziamento individuale se si ritiene che i criteri di scelta siano stati violati o applicati in modo discriminatorio.

4. Tutele del Lavoratore (Post-Licenziamento)

4.1 Impugnazione del Licenziamento

Se ritieni che il tuo licenziamento sia illegittimo (ingiusto, immotivato, discriminatorio, viziato nella procedura), devi agire rapidamente:

  1. Impugnazione Stragiudiziale (Entro 60 giorni): Devi inviare al datore di lavoro una comunicazione scritta (PEC, raccomandata A/R) in cui contesti il licenziamento. Questo va fatto entro 60 giorni dalla ricezione della lettera di licenziamento. Puoi farlo tu stesso, tramite un sindacato o un avvocato.
  2. Azione Giudiziale o Conciliazione/Arbitrato (Entro 180 giorni): Dopo aver inviato l’impugnazione stragiudiziale, hai 180 giorni di tempo per:
    • Depositare il ricorso presso il Tribunale del Lavoro, avviando una causa;
    • Oppure, comunicare al datore la richiesta di tentativo di conciliazione (presso ITL o sede sindacale) o di arbitrato (se previsto).

Attenzione: Rispettare entrambi i termini è fondamentale, altrimenti perdi il diritto di contestare il licenziamento (decadenza).

4.2 Conciliazione e Arbitrato

Prima o durante una causa, si può cercare un accordo:

  • Conciliazione Sindacale o presso ITL: Tentativi di trovare un accordo economico o normativo assistiti da soggetti terzi. Gli accordi raggiunti in queste “sedi protette” sono generalmente definitivi.
  • Arbitrato: Una procedura alternativa alla causa in tribunale, se prevista dal CCNL o da accordo individuale, dove un arbitro decide la controversia.

4.3 Tutele Economiche/Reintegratorie

Se il giudice dichiara illegittimo il licenziamento, le conseguenze per il datore (e le tutele per te) variano a seconda del motivo dell’illegittimità e della data di assunzione (prima o dopo il Jobs Act – marzo 2015). In sintesi (regime Jobs Act):

  • Reintegrazione nel posto di lavoro (+ risarcimento): Prevista nei casi più gravi (licenziamento nullo, discriminatorio, orale, o disciplinare per fatto materiale insussistente provato in giudizio).
  • Indennità Economica (da 6 a 36 mensilità): Prevista per gli altri casi di illegittimità (es. mancanza di giustificato motivo, violazione criteri scelta collettivo, sproporzione sanzione disciplinare). L’importo è commisurato all’anzianità e ad altri fattori.
  • Indennità Ridotta (da 2 a 12 mensilità): Per vizi puramente formali o procedurali (es. motivazione generica).

Le sentenze della Corte Costituzionale 128-129/2024 hanno inciso su questi meccanismi, rafforzando il controllo del giudice sulla proporzionalità e sull’effettiva sussistenza dei motivi.


5. Indennità di Disoccupazione NASpI (2025)

La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è il sostegno economico erogato dall’INPS a chi perde involontariamente il lavoro.

5.1 Requisiti per Accederci (2025)

  • Perdita Involontaria del Lavoro: Devi essere stato licenziato (qualsiasi tipo, anche disciplinare), oppure esserti dimesso per giusta causa, o aver sottoscritto una risoluzione consensuale in sede protetta.
  • Requisito Contributivo: Devi avere almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti la data di cessazione del rapporto. (Il vecchio requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nell’ultimo anno è stato abolito).
  • Stato di Disoccupazione: Devi dichiarare la tua immediata disponibilità al lavoro (DID) presso il Centro per l’Impiego (spesso avviene online contestualmente alla domanda NASpI).
  • Domanda Entro 68 Giorni: Devi presentare la domanda all’INPS (online, via Contact Center o tramite Patronato) entro 68 giorni dalla data di cessazione.
  • Restrizione post-dimissioni volontarie (dal 1° Gennaio 2025): Se ti sei dimesso volontariamente da un rapporto a tempo indeterminato e poi perdi involontariamente un nuovo lavoro (iniziato entro 12 mesi dalle dimissioni), hai diritto alla NASpI solo se nel nuovo rapporto hai maturato almeno 13 settimane di contribuzione.

5.2 Importo, Durata e Riduzione

  • Importo: È circa il 75% della tua retribuzione media imponibile degli ultimi 4 anni, con un tetto massimo mensile aggiornato annualmente (per il 2025 è € 1.550,42 lordi).
  • Durata: La NASpI dura per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive che hai nei 4 anni precedenti, fino a un massimo di 24 mesi.
  • Décalage (Riduzione): L’importo mensile si riduce del 3% ogni mese a partire:
    • Dal 6° mese di fruizione per la generalità dei lavoratori.
    • Dall’8° mese di fruizione se avevi compiuto 55 anni al momento della domanda.

6. Strumenti Pratici

6.1 Checklist per il Lavoratore

Se presenti Dimissioni Volontarie:

  • [ ] Verifica preavviso CCNL/contratto.
  • [ ] Controlla accesso SPID/CIE.
  • [ ] Accedi a servizi.lavoro.gov.it -> Dimissioni Volontarie.
  • [ ] Compila modulo online (attenzione a Data Decorrenza!).
  • [ ] Invia e SALVA la ricevuta PDF.
  • [ ] Comunica informalmente a responsabile/HR.
  • [ ] Lavora il preavviso o chiarisci l’esonero.
  • [ ] Organizza passaggio consegne.
  • [ ] Pianifica restituzione beni aziendali.
  • [ ] Chiedi info su tempi pagamento TFR/spettanze.

Se presenti Dimissioni per Giusta Causa:

  • [ ] Invia lettera motivata (PEC/Raccomandata) al datore (consigliato).
  • [ ] Accedi a servizi.lavoro.gov.it -> Dimissioni Volontarie.
  • [ ] Compila modulo online, selezionando “Giusta Causa” e data decorrenza immediata.
  • [ ] Invia e SALVA ricevuta PDF.
  • [ ] Presenta domanda NASpI all’INPS entro 68 giorni.
  • [ ] Raccogli prove a supporto della giusta causa.

Se ricevi un Licenziamento:

  • [ ] Leggi attentamente la lettera (motivo, preavviso, data cessazione).
  • [ ] Verifica data ricezione (fondamentale per termini impugnazione!).
  • [ ] NON firmare nulla “per accettazione” o rinunce senza consulenza.
  • [ ] Chiedi motivi scritti se non dettagliati (entro 15 gg).
  • [ ] Controlla correttezza preavviso (se dovuto).
  • [ ] Presenta domanda NASpI all’INPS entro 68 giorni.
  • [ ] Se vuoi contestare: invia impugnazione stragiudiziale (PEC/Raccomandata) ENTRO 60 GIORNI.
  • [ ] Contatta subito sindacato/avvocato per valutazione e azione successiva (entro 180 gg da impugnazione).
  • [ ] Chiedi info su pagamento TFR e spettanze.
  • [ ] Richiedi Certificazione Unica (CU) e altri documenti utili.

6.2 Checklist per il Datore di Lavoro / HR

Se ricevi Dimissioni:

  • [ ] Verifica ricezione comunicazione telematica (PEC aziendale).
  • [ ] Controlla data decorrenza e rispetto preavviso.
  • [ ] Comunica al dipendente conferma ultimo giorno lavoro.
  • [ ] Decidi/concorda gestione preavviso (lavorato o esonerato con/senza indennità).
  • [ ] Invia comunicazione UNILAV cessazione (entro 5 giorni).
  • [ ] Calcola e liquida TFR e spettanze finali nei tempi.
  • [ ] Organizza recupero beni aziendali.
  • [ ] Disabilita accessi informatici.

Se procedi a Licenziamento Disciplinare (GC/GMS):

  • [ ] Raccogli prove dell’infrazione.
  • [ ] Redigi e consegna Contestazione Disciplinare scritta e dettagliata.
  • [ ] Attendi termine difesa (min. 5 giorni).
  • [ ] Valuta attentamente eventuali giustificazioni.
  • [ ] Redigi e consegna Lettera di Licenziamento motivata (specificando GC senza preavviso o GMS con preavviso/indennità).
  • [ ] Invia comunicazione UNILAV cessazione (entro 5 giorni).
  • [ ] Calcola e liquida spettanze (senza/con preavviso).
  • [ ] Paga il “Ticket Licenziamento” all’INPS.
  • [ ] Documenta e archivia tutto l’iter.

Se procedi a Licenziamento per GMO:

  • [ ] Verifica esistenza reale motivo oggettivo e documentalo.
  • [ ] Dimostra impossibilità di repechage.
  • [ ] Redigi e consegna Lettera di Licenziamento motivata (ragione oggettiva, preavviso/indennità, eventuale diritto precedenza).
  • [ ] Invia comunicazione UNILAV cessazione (entro 5 giorni).
  • [ ] Calcola e liquida spettanze (con preavviso/indennità).
  • [ ] Paga il “Ticket Licenziamento” all’INPS.
  • [ ] Considera offerta conciliazione agevolata (se opportuno).

Se avvii Licenziamento Collettivo:

  • [ ] Consulta esperti legali/consulenti lavoro.
  • [ ] Prepara comunicazione apertura procedura dettagliata.
  • [ ] Invia a Sindacati e ITL/Regione.
  • [ ] Gestisci fase consultazione sindacale obbligatoria.
  • [ ] Applica correttamente criteri di scelta (legali o concordati).
  • [ ] Invia lettere licenziamento individuali solo a procedura conclusa.
  • [ ] Effettua tutte le comunicazioni finali obbligatorie.
  • [ ] Prevedi pagamento spettanze, ticket licenziamento, eventuali incentivi.

6.3 Modelli Utili di Lettera

Modello Lettera Dimissioni Volontarie (Comunicazione Interna)

FAC-SIMILE LETTERA DI DIMISSIONI VOLONTARIE (USO INTERNO/CORTESIA)

[Luogo], [Data: Es. 26 Aprile 2025]

Spett.le [Nome dell’azienda]
Alla c.a. [Ufficio del Personale / Nome del referente]
[Indirizzo dell’azienda]

Oggetto: Dimissioni volontarie – [Tuo Nome Cognome]

Gentile [Titolo e Nome del referente],

con la presente intendo confermare formalmente le mie dimissioni volontarie dalla posizione di [Tua Qualifica/Ruolo], già comunicate tramite procedura telematica ministeriale in data odierna/ [data invio telematico].

Come previsto dal CCNL [Nome CCNL] / mio contratto individuale, e rispettando il periodo di preavviso di [Numero] giorni/mesi, il mio ultimo giorno di lavoro sarà il [Data ultimo giorno effettivo].

Desidero ringraziarVi per l’opportunità professionale che mi è stata offerta e per l’esperienza acquisita. Durante il periodo di preavviso, resto a completa disposizione per garantire un ordinato passaggio di consegne.

Cordiali saluti,

[La Tua Firma (se consegnata a mano)]

[Tuo Nome e Cognome Stampatello]

Modello Lettera Licenziamento per Giusta Causa

FAC-SIMILE LETTERA DI LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA

[Intestazione Azienda]
[Luogo], [Data]

Al Sig./Sig.ra [Nome Cognome Dipendente]
[Indirizzo Dipendente]

RACCOMANDATA A/R (o Consegnata a mano il [Data])

Oggetto: Licenziamento per giusta causa

Gentile Sig./Sig.ra [Cognome Dipendente],

facciamo seguito alla nostra lettera di contestazione disciplinare datata [Data contestazione], notificataLe in data [Data notifica contestazione], con la quale Le abbiamo formalmente addebitato i seguenti fatti: [Descrivere sinteticamente ma chiaramente i fatti contestati, es: “aver sottratto materiale di proprietà aziendale in data X”, “aver aggredito verbalmente e fisicamente il collega Y in data Z”].

Abbiamo ricevuto e attentamente valutato le Sue giustificazioni scritte/rese oralmente in data [Data giustificazioni] (OPPURE: Constatiamo che, decorso il termine concessoLe, non sono pervenute da parte Sua giustificazioni in merito).

Riteniamo che le giustificazioni fornite non siano idonee a giustificare la gravità dei fatti contestati (OPPURE: In assenza di Sue giustificazioni, i fatti contestati si intendono confermati). Tali comportamenti costituiscono una gravissima violazione dei Suoi doveri contrattuali (diligenza, fedeltà, ecc.) e ledono irrimediabilmente il vincolo fiduciario necessario per la prosecuzione del rapporto.

Pertanto, ai sensi dell’art. 2119 del Codice Civile [e dell’art. X del CCNL Y applicato], Le comunichiamo il Suo licenziamento per giusta causa, con effetto immediato dalla data di ricezione della presente.

Il rapporto di lavoro cessa quindi in data odierna, senza periodo di preavviso.

Provvederemo a corrisponderLe, nei termini di legge, le spettanze di fine rapporto maturate (TFR, ratei mensilità aggiuntive, indennità ferie/permessi non goduti, ecc.).

Distinti saluti,

[Firma Legale Rappresentante Azienda]
[Nome e Carica]

Modello Lettera Licenziamento per Giustificato Motivo Oggettivo

FAC-SIMILE LETTERA DI LICENZIAMENTO PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO

[Intestazione Azienda]
[Luogo], [Data]

Al Sig./Sig.ra [Nome Cognome Dipendente]
[Indirizzo Dipendente]

RACCOMANDATA A/R (o Consegnata a mano il [Data])

Oggetto: Licenziamento per giustificato motivo oggettivo

Gentile Sig./Sig.ra [Cognome Dipendente],

siamo spiacenti di doverLe comunicare la decisione di risolvere il Suo rapporto di lavoro per giustificato motivo oggettivo, ai sensi dell’art. 3 della Legge n. 604/1966.

Tale decisione si è resa necessaria a seguito di [Descrivere dettagliatamente ma chiaramente la ragione oggettiva, es: “una comprovata e significativa contrazione del volume d’affari che ha imposto una riorganizzazione aziendale”, oppure “la soppressione della Sua posizione lavorativa di [Qualifica] a causa dell’esternalizzazione del servizio X”, oppure “la chiusura definitiva del reparto/unità produttiva Y dove Lei operava”].

Abbiamo verificato l’impossibilità di ricollocarLa proficuamente in altre mansioni equivalenti o anche inferiori all’interno della nostra organizzazione aziendale, in quanto non risultano posizioni vacanti compatibili con il Suo profilo professionale [eventualmente aggiungere dettagli sulla ricerca infruttuosa].

Pertanto, il Suo licenziamento avrà effetto nel rispetto del periodo di preavviso di [Numero] giorni/mesi previsto dal CCNL [Nome CCNL] / Suo contratto, che decorre dalla data odierna. Il Suo ultimo giorno di lavoro sarà quindi il [Data fine rapporto].

(OPZIONE ALTERNATIVA – Se preavviso non lavorato:)
Pertanto, il Suo licenziamento avrà effetto immediato dalla data odierna. Conformemente a quanto previsto dal CCNL [Nome CCNL], Le corrisponderemo l’indennità sostitutiva del preavviso per [Numero] giorni/mesi.

Alla cessazione del rapporto, Le saranno liquidate tutte le competenze di fine rapporto maturate, inclusi TFR, ratei, ferie non godute [e l’indennità sostitutiva di preavviso, se applicabile].

[Eventuale paragrafo su Diritto di Precedenza, se applicabile:]
Le ricordiamo che, ai sensi dell’art. [Citare norma, es. art. 15 L. 223/91 se applicabile], Lei ha diritto di precedenza per eventuali riassunzioni da parte della nostra azienda per mansioni analoghe a quelle precedentemente svolte, qualora effettuate entro [Numero, es. 6] mesi dalla data odierna. Per esercitare tale diritto, dovrà farcene richiesta scritta.

Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti.

Cordiali saluti,

[Firma Legale Rappresentante Azienda]
[Nome e Carica]


7. Consigli Pratici Finali (Errori da Evitare)

Formalità è Chiave

Mai affidarsi a comunicazioni verbali o informali per dimissioni o licenziamenti. Segui sempre le procedure scritte (e telematiche per le dimissioni). Un licenziamento orale è nullo, dimissioni non telematiche (quando richieste) sono inefficaci.

Chiarezza nelle Comunicazioni

Sii specifico e chiaro. Se ti dimetti, indica la data esatta di fine. Se licenzi, motiva dettagliatamente. Lettere vaghe creano solo problemi e contenziosi.

Gestire il Preavviso

Il preavviso è spesso fonte di dispute. Calcolalo correttamente (verifica CCNL), chiarisci se va lavorato o meno e formalizza eventuali accordi di esonero/rinuncia.

Considerare la NASpI

Lavoratore: valuta l’impatto delle tue scelte sulla disoccupazione. Dimissioni volontarie = niente NASpI (salvo eccezioni e nuova regola 2025). Datore: informa correttamente sui diritti NASpI e non far firmare rinunce implicite.

Aggiornamento Costante

Le norme cambiano (vedi NASpI 2025, sentenze Corte Cost.). Tieni d’occhio le novità o affidati a professionisti aggiornati. Questa guida riflette lo stato ad Aprile 2025.


Conclusione

Dimissioni e licenziamenti sono passaggi importanti nella vita lavorativa. Affrontarli con consapevolezza, rispettando le procedure e conoscendo i propri diritti, permette di gestire la transizione in modo più sereno ed efficace. Speriamo questa guida ti sia stata utile.

Ricorda: per situazioni complesse o dubbi specifici, il parere di un consulente del lavoro, un avvocato specializzato o un rappresentante sindacale è insostituibile. Un approccio informato è sempre la scelta migliore.


Risorse Utili

  • Ministero del Lavoro – Dimissioni Volontarie: Portale Servizi Lavoro
  • INPS – NASpI: Pagina Ufficiale NASpI (Verifica circolari INPS per importi e dettagli aggiornati)
  • Corte Costituzionale: Sito Ufficiale (Sentenze n. 128/2024 e n. 129/2024)
  • Normattiva – Portale della legge vigente: www.normattiva.it (Per consultare Statuto Lavoratori L.300/70, L.604/66, D.Lgs 23/2015, L. 223/91, Legge di Bilancio 2025 L. 213/2024, ecc.)

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